NO MEAT

La nostra società specista e ipocrita si riempie la bocca di pace, amore e bene, ancor più in occasione delle Feste comandate.  La stessa società che festeggia il Natale banchettando con la carne di animali innocenti morti ammazzati per mano umana.Tutti sanno cosa accade nei macelli e nei mattatoi, ma si finge di non sapere, vigliaccamente s'ignora, perché così fa comodo. Ed è ancora più inaccettabile che tale barbarie sia considerata "legale e normale" oltre che necessaria. Milioni di vegetariani e vegani nel mondo non sono fanatici e integralisti, ma gente civile e normale che ha capito che senza carne si può vivere, perché ciò di cui abbiamo bisogno lo troviamo in molti altri alimenti nutrienti e salutari che non sono costati la vita ad esseri senzienti e viventi.
Nessuno ha diritto di uccidere nessuno, tanto meno con la scusa di una necessità alimentare. Non ci sono scuse, non ci sono "ma" né giustificazioni, se non l'immane egoismo, insensibilità e crudeltà dell'essere umano. Ogni vita merita rispetto e parafrasando Francesco Guccini nella sua bella canzona Auschwitz "mi chiedo quando sarà che l'uomo imparerà a vivere senza ammazzare". E mi chiedo anche se davvero l'uomo è quell'essere super intelligente che crede. Essere vegetariani non è solo una scelta alimentare ma un mettere in atto concretamente i valori che ci rendono davvero umani.

Nostalgia di Primavera

In poco più di una settimana anche le ultime tenaci foglie d'autunno sono cadute, spazzate dal freddo vento invernale. Ora, nel giardino di Verde quiete, a fiorire sono rimaste solo le caparbie  rose, stranamente resistenti alle più forti intemperie. Qualche lepre saltella nei campi, e i passeri si posano di ramo in ramo in cerca di provviste per la lunga e fredda stagione. Lucertole e formiche sono sparite cadute in letargo come ghiri e talpe. Ogni cosa riposa e  dorme, sotto il cielo freddo e livido; aspetta paziente che il tempo passi e torni la bella stagione. Ma l'inverno è lungo e triste ed oggi non avevo  voglia di illustrare paesaggi innevati né orsi e gufi che si riscaldano davanti al caminetto. Li ho messi in attesa in decine di fogli impilati. Oggi, sognavo la primavera e l'ho messa in questa illustrazione dove Nocciolina suona la sua campanella e chiama a raduno i suoi amici. In verità fa parte di una storia del secondo libro di Verde quiete che attende da mesi di essere completata...

AUTUNNO A VERDE QUIETE

Il cielo sopra "Verde quiete"- Campagna marchigiana


AUTUNNO A VERDE QUIETE
Nel silenzio della campagna vibrano milioni di atomi, e le stagioni si rincorrono cedendo il passo. Ed ecco l'autunno che si crede un po'estate, sbocciano le rose e maturano le fragole, invece di cachi e nocciole.  Le colline addormentate sotto il cielo plumbeo si vestono di nuovi colori, mentre il fuoco dell'autunno divampa  lungo i boschi e le valli, donando al paesaggio la magia di un sogno e ai nostri cuori il poetico rapimento dell'incanto.
trasparenze autunnali 

bacche di mirto


i girasoli sono spuntati vicino al granoturco
soffione autunnale

fragola sbiadita autunnale

lungo fiume da Verde quiete

Nelle magiche sere autunnali...

Nelle magiche sere autunnali a "Verde quiete" si confezionano le lanterne di chicchi di sole che serviranno a rischiarare le buie notti invernali quando le nere tenebre scenderanno a chiudere il giorno. Accucciate stanno le colline, come ladre nascoste, nella fredda e umida notte autunnale; respirano, agitando le fronde degli alberi, mentre il tempo racconta un'altra storia.  Dolce e soave è ogni colore , finché non arriva l'uomo distruttore che ogni poesia strappa dal cuore. 
L'uomo che taglia un albero, estirpa una siepe, distrugge un campo, diserba una scarpata, distrugge un mondo che vive, che ci riguarda tutti. Si distruggono le case degli animali, si distrugge la vegetazione, arrivano ovunque morte e distruzione, alluvioni, e catastrofi naturali e con esse la scomparsa del mondo magico e incantato che la natura ci regala con i suoi colori e le sue stagioni.
Chi distrugge la bellezza della natura è un mostro, ed è l'uomo che la distrugge. Io voglio ancora sognare e immaginare i miei amici animali che vivono indisturbati in mondi incantati, nelle siepi, nelle tane, nei boschi, nella campagna, in cielo e terra ovunque non arrivi l'opera distruttrice dell'uomo. Non posso sognare un paradiso in terra, ma vorrei continuare a vedere cieli azzurri pieni di uccelli in volo, alberi a posto del deserto, fiori e frutti, e gli animali  magici che parlano al mio cuore.

I frutti d'autunno

Nocciolina di Verde quiete su albero di Cachi

Sta arrivando l'autunno a Verde quiete per stupirci con nuovi colori, Nocciolina è già ammaliata dai rossi cachi attaccati ai rami spogli della pianta

L' Autunno scioccamente detto la morte stagione, è in verità scoppiettante di frutti e colori che incendiano campi e valli.
La magia dell'autunno che muore nel triste e freddo inverno e chiude un altro anno della nostra vita, si svela nella campagna bagnata dalle piogge, nel risveglio delle piante e dei frutti inariditi dal torrido sole estivo. Che meraviglia il giardino che rifiorisce e respira nella quiete silenziosa della valle tra il viola delle bacche di mirto e il rosseggiare dei verdi melograni.  E poi nocciole, noci e mandorle, e i cachi che arrivano ad ottobre a rallegrare i campi insieme alle zucche di mille forme e colori, mentre gli alberi piangono lacrime di foglie che danzano leggere, lievi e impalpabili come i sogni. 



FISHING CRUELTY FREE

A Verde quiete tutto è possibile anche di vedere un pesce che pesca, normalmente solo scarpe ed altro ciarpame buttato dall'essere umano. Ripulire laghetti e stagni è compito di Tinka il pesce rosso che si è  umanizzato, convertendo le attività umane più crudeli in pratiche ecologiche e pacifiche.Ogni tanto farebbe bene a tutti gli umani immaginarsi nei panni di un pesce che certo non vuole essere catturato con un amo nella bocca...

Tulì è partita


Sono diversi giorni che la mia amica volpe non viene più a fare scherzi e a rubare scarpe; è sparita, proprio come il piccolo Principe. Avevo  notato un suo  cambiamento nei giorni precedenti la partenza. Girava alla larga, diffidente e guardinga, come un bimbo che ha preso una sgridata.  E non c'era stato verso di blandirla, con pezzi di pane e parole amichevoli. Eppure fino al giorno prima, si avvicinava temeraria per fare scherzi e l'avevo rimproverata per avermi rubato una ciabatta. La sua partenza  l'ho presa un po' male, lo confesso, quella piccola volpe temeraria e ribelle  mi era assai simpatica, e mi stava insegnando grandi cose; soprattutto che  un animale libero e fiero non si piega a compromessi, non si fa comprare.  Chissà, forse Tulì avrebbe voluto rimanere a spassarsela, ma la vita la richiamava alla macchia. Prima di partire, si è staccata dai suoi fratelli come se avesse detto: devo fare un'ultima cosa. In verità voleva salutarmi. L'ho vista con la coda dell'occhio, era mattina, orario insolito per una cacciatrice notturna come lei; mi spiava a distanza di sicurezza, nascosta dietro l'angolo della vecchia casa; non appena si accorse di esser stata vista, scappò fulminea, girando l'angolo, sparendo per sempre verso la boscaglia. Buona fortuna Tulì, piccola volpe ribelle e fuori dagli schemi; il giardino è  vuoto e malinconico in questa notte trapunta di stelle. A volte, nelle calde sere estive, allietate dal canto dei grilli, mi sembra di udire il tramestio di un passo felpato di  piccola ladra notturna  a caccia di scarpe, ma è solo  un alito di vento che rinfresca le fronde, mentre immagino Tulì nel suo mondo incantato, nascosta chissà dove.

Tulì la piccola volpe burlona


Tulì la piccola volpe ladruncola 
Incontro molto ravvicinato con un cucciolo temerario

Dopo lo scoiattolo, le farfalle, la lepre, il barbagianni, la civetta e tanti altri, ecco un giorno fare ingresso nella mia vita un animale che non avevo mai avuto il piacere di vedere prima da vicino: la volpe. Questo animale furbo e purtroppo malvisto nelle campagne, altro non poteva fare, per farsi notare, che rubarmi una scarpa. Si può ben immaginare che non sia per nulla piacevole ritrovarsi una scarpa destra priva della sinistra Comunque, dopo aver inveito verso la fitta boscaglia dove immaginavo il ladruncolo con la refurtiva,  nulla potendo per ritrovare la mia scarpa, se non invocare le divine Parche che abitano nei tronchi degli alberi, metto in conto con rammarico di dover ricomprare le scarpe. Ma dopo qualche giorno la scarpa viene rinvenuta abbandonata ai piedi di Nonna Quercia. Che fortuna! Così, mi riappacifico con le volpi e ne tesso le lodi: animali dall'animo nobile, mica come certi ladruncoli umani che non restituiscono la refurtiva. 
Sembrava che la storia fosse finita lì, d'altra parte, bastava non lasciare più le scarpe fuori dalla porta, almeno di notte. Ma non avevo calcolato la furbizia temeraria della volpe. Un giorno torno a casa alle 21 circa, come sempre mi tolgo le scarpe e faccio il cambio con le ciabatte, poi mi ricordo di dover innaffiare le piante in giardino e prendo le polacchine di gomma, dunque lascio un attimo le ciabatte nel patio per riprenderle più tardi. Calzo le polacchine, giro l'angolo e inizio il mio lavoro; dopo un po' sento un fruscio provenire da un cespuglio proprio dietro di me. Continuo il mio lavoro noncurante, poi torno nel patio e faccio per rimettermi le ciabatte, ma ahimé..ne manca una! Il ladruncolo con la coda ha colpito ancora, in pieno giorno e in mia presenza; ormai non ha paura di niente. Eccolo lì, infatti, lo vedo, proprio davanti a me, mi guarda fisso, come a sfidarmi. Lo rimprovero severamente, penso che si sono superati i limiti della sfrontatezza. "Questi scherzi non mi piacciono per niente, dove hai messo la mia ciabatta?- gli dico con tono seccato. Ma il piccoletto non si scuote di un passo, anzi, smuove con un morsetto il tubo di gomma del giardino che ho lasciato a terra, come a sfidarmi.  Il tipetto burlone mi sta deridendo,  ed ha negli occhi la luce della vittoria. Mi metto a cercare in ogni angolo del giardino la mia ciabatta, ma non ne vedo traccia. L'indomani mi propongo di continuare, visto che è ormai sera. Nel frattempo, Tulì, questo è il nome che ho dato al ladruncolo, mi gira intorno, ma se provo ad avvicinarlo, scappa. Ad un certo punto lo vedo allontanarsi, oltrepassare la recinzione e sdraiarsi sull'erba; si mette a fissarmi. Faccio un ultimo tentativo diplomatico:"Ti diverti eh? domani mattina ti prego di riportarmi la mia ciabatta, per favore". Sinceramente, mi sembra del tutto inutile parlare con una volpe, eppure come nelle favole, qualcosa di eccezionale accade: la mattina dopo, aprendo la finestra che dà nel giardino, vedo qualcosa di strano ai piedi dei due alberi di ciliegio. E' la mia ciabatta! Esulto per il miracolo, e mi precipito fuori a recuperarla. E non sono contenta solo per la ciabatta ritrovata, ma per la speranza che le cose impossibili possano accadere, a volte, e questo può fare la differenza. Sono convinta che gli animali siano anime misteriose che ci vengono incontro, sul nostro cammino per farci capire qualcosa, sta a noi cogliere questi significati. E nel silenzio della natura possiamo tendere l'orecchio, cercando il loro muto linguaggio, scopriremo così che non siamo mai soli.  

Ed ecco un simpatico video dedicato alle mie amiche 




Ladruncoli con la coda

Qualche giorno fa ho subito un furto  piuttosto insolito: una scarpa sinistra da "walking", anatomica e con suola interna in foam, marca "Lotto", lasciata con la sua destra sotto una sedia, nel patio esterno della casa.
Escludendo un ladro umano, che certo non si sarebbe accontentato di una semplice scarpa, e per di più spagliata, ho subito sospettato un furto perpetrato nella notte da un animale selvatico. "Hei! animal, per favore riportami la mia scarpa..." - ho gridato in direzione della boscaglia. Sì, ma quale animale? un tasso, una faina, un'istrice, un cane, finanche un capriolo...tra valli, boschi e radure ce ne sono tanti, nascosti nelle tane; dormono di giorno e fanno bagordi di notte.
Dopo una breve perlustrazione nei campi intorno, con la speranza di rinvenire la refurtiva abbandonata, ho capito che nemmeno valeva la pena chiamare la Polizia della Valle, visto che l'ispettore si chiama La Volpe e il comandante Lo Tasso.  

Allora, cosa fare? Praticamente nulla, se non evitare di lasciare le scarpe fuori casa durante la notte.
La notte successiva vengo svegliata da strani rumori che provengono dall'esterno. Accendo la luce che illumina l'atrio, e guardo  attraverso i vetri della portafinestra, vedo, così, un piccolo volpacchiotto che scorrazza giocoso, annusando il pavimento e i vasi dei fiori.  Ora capisco chi è stato a rubare la mia scarpa! trattasi di ladruncolo di specie "volpe", anzi di due ladruncoli, poiché c'è un altro volpacchiotto che arriva di corsa, per unirsi al suo simile.
Se conoscessi il loro linguaggio, potrei trattare il riscatto della scarpa, magari offrendo in cambio del cibo.  "Cosa volete, piccole canaglie, per riportarmi la mia scarpa?  non crederete di cavarvela così...ma proprio ad un'amica degli animali dovevate rubare? "
Capisco che sarebbe come parlare con gli alieni e poi si sa, quando qualcuno ha la coscienza sporca fa orecchie da mercante; quindi mi rassegno a non rivedere più la mia scarpa, a meno che, qualcuno passando nei campi o nella boscaglia non la rinvenga abbandonata tra le sterpaglie. Il che significa avere una possibilità su 1.000 di poterla ritrovare.
E cosa farò della scarpa rimasta, inservibile, purtroppo, orfana della sua metà? Nulla, non potrò usarla, né buttarla, perché è davvero un peccato buttare una scarpa ancora buona per l'uso.
Dopo tre anni che abito in campagna, scopro che la volpe è una ladra di scarpe. Una ricerca sul web, mi ha confermato il comportamento molto diffuso, della volpe di rubare le scarpe
In Svizzera, una volpe  ha rubato 42 paia di scarpe spagliate!! E le sue simili, sparse in tutta Italia, hanno ben pensato di emularla. Quando si dice: "quella vecchia volpe!" o "furba come una volpe", ora si dovrà dire anche: "ladra come una volpe..."

...alla fine ci ha pensato Nonna Quercia:

La probabilità di 1 su 1000 di ritrovare la mia scarpa trafugata si è magicamente realizzata. Due giorni fa, ho rinvenuto la mia scarpa ai piedi della grande quercia secolare proprio dietro casa mia. E pensare che avevo perlustrato già la zona e non avevo notato nulla.
Probabile che i volpacchiotti, stufi del loro giocattolo, l'abbiano buttato fuori dalla tana a dimostrazione che anche gli animali selvatici si sono venduti al consumismo.La scarpa era in buone condizioni, ma con un laccio troncato. Sono profondamente convinta che il grande spirito di Nonna Quercia abbia deciso d'intercedere a mio favore, non sopportando alcun minimo sentore di ladreria e malaffare di certi nottambuli scavezzacollo nel suo regno. Meglio educarla questa gioventù bruciata, prima che diventi la brutta copia del genere umano. Nonna Quercia dall'alto dei suoi 250 anni veglia sull'intera vallata e gli animali di Verde quiete la rispettano. Tra la sua verde chioma trovano protezione, ristoro e un porto sicuro: dalla volpe allo scoiattolo, dallo scricciolo allo storno. Trai suoi rami dimorano animali e uccelli di varie specie e non sorprende affatto vederli, ogni tanto, come dei sogni che prendono forma. Quando posso, faccio visita a Nonna Quercia, mi metto all'ascolto del suo grande spirito, delle voci delle tante creature che si posano tra le sue fronde. Ci conosciamo da così tanti anni, da quando giovanissima venivo a trovare la mia cavallina che pascolava alla sua ombra.  Mi sembra di rivederla, ancora lì, nel verde del campo scosceso, tranquilla, timorosa, schiva e silenziosa. E basta poco per tornare indietro nel tempo, perché i miei luoghi della memoria sono tutti qui, in questo angolo di Paradiso familiare ancora incontaminato che chiede solo di essere preservato e protetto.



Omaggio a Maggio

OMAGGIO A MAGGIO A VERDE QUIETE

Nel mese delle rose, è tutto un tripudio di colori ed effluvi di fiori. E' il mese dei doni della terra, arriva  sul carro trionfante carico di effetti speciali; dopo il freddo ed arido inverno il miracolo della tiepida e feconda stagione: nei campi rosseggiano i  papaveri e tra le foglie degli  alberi si nascondono le prime ritrose ciliege. Una spruzzata di fiori qua e là, e poi  le rosse fragole che appaiono all'improvviso, da un giorno all'altro, come se di notte qualcuno fosse arrivato di nascosto per lasciarle in dono come gemme preziose . 




Prime fragole a Verde quiete

 Oggi una bella sorpresa mi aspettava nel giardino di Verde quiete: tra le larghe foglie di una delle  piante di fragole si nascondevano come  gemme preziose, delle splendide e precoci fragole; come se non volessero farsi trovare Comunque sia, prima che arrivi Chioccilla (che ci mette un anno a raggiungere le belle bacche) sono arrivata io; con dispiacere ho colto i succulenti frutti che  sarebbero stati presto smangiucchiati dagli animali ghiottoni di Verde quiete. Frutti sani e biologici, coltivati senza utilizzo di alcun prodotto chimico e con il solo stallatico utilizzato come concime!


Le meraviglie di maggio non sono finite: ecco le rose che svettano in tutto il loro splendore con i petali d'oro cullati da un leggero rèfolo. 
 Maggio il mese delle rose, il mio mese preferito: un tripudio di colori ed effluvi odorosi sparsi nell'aria da una leggera brezza.
La natura festeggia l'arrivo della bella stagione e mi unisco volentieri ai festeggiamenti, discreti e silenziosi, nella quiete del giardino.

Vita in campagna

E' tornata la bella stagione per incantarci con nuovi colori: l'erba giovane e tenera  spunta anche sulla zolla più arida, gli  alberi frondosi agitano  le giovani chiome al vento, i novelli  papaveri spuntano timidi sul bordo strada e le bianche acacie espandono un soave profumo nell'aria inondata di luce.Tutto vuole rinascere e ripartire, la natura è l'eterna metafora del nostro vivere: dopo il freddo arriva il caldo, dopo la tempesta arriva il sereno, tutto muta e si muove, nulla rimane mai uguale...L' energia cosmica fluttua e si rimescola: scorre  in ogni filo d'erba, in ogni cinguettio, in ogni anfratto e la vedo giocare  nel giardino dove le rose iniziano a rosseggiare e i piccoli acerbi frutti spuntano tra le foglie degli alberi, mentre un leggero venticello increspa l'erba folta .
Ed è in questo mare d'erba  che si nascondono dei tesori: radicchiello, tarassaco, plantago, la borragine... si chiamano "erbe trovate" e le voglio conoscere meglio, così prendo il mio manualetto illustrato e cerco di identificarle. Il più facile da riconoscere è il tarassaco, perché ha le foglie dentellate simili alla cicoria. Poi scopro la borragine, le sue foglie sono molto ruvide e ricoperte di peluria, non mi sembrano un granché commestibili, mentre i fiori violetti, graziosissimi e delicati, sono utilizzati per molte ricette gustose. Trovo poi, anche altre erbe selvatiche che non riesco a identificare, quindi non le coglierò nè mangerò, almeno fino a quando non avrò imparato a riconoscerle meglio. Purtroppo alcune di loro sono molto simili e non sempre commestibili. Un esempio tra tutti il radicchiello (crepis vesicaria)  è commestibile, mentre il radicchiello "crepis lacera" è velenoso. Nel dubbio,  non andate a cogliere erbe selvatiche se non siete abbastanza esperti, proprio come per i funghi. Anche quest'oggi la campagna mi ha insegnato cose nuove e interessanti.
In questo canale didattico  se ne può sapere di più: https://www.youtube.com/watch?v=wSQdWmhej0U&list=PLs7-yXbgY_q1wvndSNBU61zwrL0TEc0LG&index=16

 meravigliosi papaveri nel campo di grano ancora verde
 primi boccioli di rosa nel mio roseto

 borragine e cicorino
il cicorino è buonissimo cotto, i fiori di borragine si utilizzano nell'insalata.

 con questo cestino mangio una settimana!
e sotto casa: Papaveri!!!in attesa del grano

Sigfrid Topino

Sigfrid di Verde quiete 

Ha una piccola casetta ricavata nel tronco cavo di un albero
e un lettino fatto con il guscio di una nocciola
ma la cosa più bella è che dorme coperto da un pezzetto di cielo stellato
e il suo sonno è così tranquillo da fare invidia...
Si chiama Sigfrid ma non so dire perché, è il primo nome che mi è venuto in mente
giusto giusto  per un topino di campagna che si dà un po' di arie.
Fortuna  che il gatto Mammone non è nei paraggi e non potrà mai  infilare nemmeno un unghia
nella sua piccola tana.
Sigfrid come ogni topino che si rispetti viveva nascosto, poi un bel giorno ha deciso di venire allo scoperto, perchè voleva  mostrarci la sua coperta stellata...
E se un qualsiasi Sigfrid si mette in mente di venire al mondo, 
 beh, non c'è scusa che tenga, diventa un'ossessione, finchè non lo metti a dormire nella sua stanzetta disegnata su un foglio di carta.






 

I RACCONTI DI VERDE QUIETE - RECENSIONI BLOG LETTERARI

BLOG LETTERARI QUALI SCEGLIERE PER RECENSIRE I PROPRI LIBRI? 
In questo post voglio far conoscere la mia esperienza alle prese con i blog di recensioni di libri. Tanto per cominciare, occorre dire che se non siete un autore o illustratore famoso, i blog li dovrete cercare e contattare voi, con umiltà e pazienza. La maggior parte di blog, inoltre, sono aperti e gestiti a livello amatoriale da persone non sempre addette ai lavori, ma non per questo meno competenti e attente. Diciamo che, come in tutte le cose, si può trovare di tutto un po', sta a noi capire quale blog fa al nostro caso.
Proverò dunque a dare degli utili consigli:
- guardare la qualità grafica del blog, come viene proposto il libro, la qualità delle immagini, la cortesia e l'educazione del recensore, i link che collegano il libro direttamente al canale di vendita, il prezzo del libro, sono tutti elementi di professionalità da non trascurare.
-leggere le recensioni dei libri del blog vi darà una chiara idea della professionalità che cercate.
- guardate anche (ove riportato) il numero di followers e lo spazio  dedicato ad ogni libro.
- Assicurarvi che il blog abbia le condivisioni sui principali social.
Sicuramente la credibilità di un blog dipende anche da: disponibilità, interesse e cortesia della redazione nei riguardi vostri e della vostra opera.
Per quanto riguarda il mio libro:  "I RACCONTI DI VERDE QUIETE"- (tra boschi e sentieri)" ed. You Can Print, posso giudicare positive le esperienze avute con i seguenti blog:

1)  "FIOR DI LIBRI" di Fiorella e Antonella Ferrari👍
 https://fiordilibri.wordpress.com/2017/04/10/daniela-ballestra-i-racconti-di-verde-quiete/

2) IL MONDO DI CRI👍
https://www.ilmondodichri.com/single-post/2017/05/04/KIDS-BOOKS-I-RACCONTI-DI-VERDE-QUIETE-TRA-BOSCHI-E-SENTIERI-di-Daniela-Ballestra 


3) IL LIBRICINO👍
http://www.libricino.it/2017/03/13/caro-libricino-ti-scrivo-quattro-libri-per-bambini-consigliati-alla-redazione-di-autori-emergenti-e-di-piccole-case-editrici-i-racconti-di-verde-quiete-storia-di-una-matita-universi-di-versi-diver/ 
 4) IL ROSSICCHIALIBRI👍

http://ilrosicchialibri.altervista.org/racconti-verde-quiete-boschi-sentieri/

5) IL BRUCO CAROLINA 👍


http://www.ilbrucocarolina.it/i-racconti-di-verde-quiete-daniela-ballestra/

I blog sopra elencati, dopo essere stati contatti,  hanno dato l'assenso all'invio del mio libro per la recensione, mantenendo il proprio impegno con il giusto tempo limite, visto che si tratta di un libro di sole 48 pagine e per di più illustrato.

👇👎
Pollice verso invece per il blog Meloleggo.it, dopo un primo contatto a marzo 2017,  rispondono di essere  interessati a recensire il libro, invitandomi a spedire una copia ad una loro collaboratrice. Spedisco la copia di cui mi confermano l'arrivo. Passano mesi e non ho più notizia della recensione. Chiedo, dunque, spiegazioni, tramite mail, mi viene risposto che avrei ricevuto un link appena la recensione sarebbe stata in rete. Passano altri mesi, e non ricevo il link, né trovo traccia della recensione nel loro sito. In data 8 giugno 2017  chiedo ulteriori spiegazioni, ma, ad oggi, sono ancora in attesa di una risposta o al massimo delle scuse. Per quanto mi riguarda, ho depennato questo contatto dalla mia rubrica per i libri a venire.




Tiffy e Potti nuovi amici a Verde quite


 schizzo preliminare a  matita

Direttamente dal campo al foglio.Come non resistere alla tentazione di disegnare queste due splendide creature?
Si rincorrevano veloci, qualche giorno fa, nel campo dietro casa mia, dandosi zampatine giocose. Rotolavano e si rialzavano, senza mai perdere la velocissima corsa. Credo proprio che fossero due cuccioli. Chissà dove andavano così di gran fretta, e in quale anfratto di Verde quiete si trovasse la loro tana. Torneranno a trovarmi? Ne sono sicura, anche perché ormai è chiaro che finiranno in qualche altra storia di Verde quiete. Intanto eccoli serviti: tempo di realizzazione dalle 23 alle 02 di notte e senza accusare la minima stanchezza, tanto era l'urgenza di vederli raffigurati per fermare la loro immagine idilliaca nel tempo. E poi,si sa, quando il tempo è poco e gli amici di Verde quiete si materializzano nella mia  testa, si fanno le ore piccole.



 


PROGETTO LIBRO ILLUSTRATO dall'ideazione alla pubblicazione - 1^ parte tutorial



LIBRI ILLUSTRATI 
I racconti di Verde quiete
 tra boschi e sentieri 

 PIT - il leprotto

Qualche anno fa mi sono trasferita in campagna. Già qualche giorno prima del mio definitivo trasloco, avevo intravisto un leprotto, accovacciato dietro un cespuglio, nel giardino antistante la nuova casa; non appena l’animale s’ accorse della mia presenza, fece un balzo, fuggendo verso la fitta boscaglia, in fondo al campo. Nei giorni successivi pensavo che il leprotto non sarebbe più tornato, invece, lo vidi di nuovo apparire e scomparire come una presenza magica e misteriosa.  Lo chiamai Pit, ma credo che non abbia molto gradito questa confidenza umana, al punto che scomparve per sempre.
Continuai a pensare, per giorni, a quell’anima misteriosa; guardavo la grande quercia dietro casa e la fitta boscaglia all’orizzonte, provando a immaginare dove fosse finito il mio amico Pit.  Sul far della sera, nelle miti giornate primaverili, le lepri uscivano allo scoperto in mezzo ai campi, ma era impossibile riconoscere Pit tra di loro;  In cuor mio, speravo che non fosse stato ucciso da qualche cacciatore. Fu Nocciolina, una scoiattolina intraprendente, che scriveva le sue storie su fogli di foglia, lasciandole davanti alla porta della mia casa, a indicarmi il luogo dove  Pit viveva, insieme a gufi, civette, scoiattoli , ricci e tanti altri animali.  In uno dei suoi fogli c’era scritto: “Guarda oltre la staccionata, c’è un grande albero solitario, forse pensi che sia un po’ solo, in verità, non riesci a vedere tutte le creature che abitano tra le sue chiome...”
-...e se chiudi per un attimo i tuoi occhi reali per vedere con quelli della fantasia, non potrai fare a meno di conoscere il mondo di “Verde quiete”.

°°°°°°°°°°°
Prendendo come esempio il  libro “I racconti di Verde quiete - tra boschi e sentieri”  desidero condividere la mia esperienza perché possa essere utile a chi vuole cimentarsi con il self publishing o semplicemente  voglia preparare un file per i propri progetti libro . Con un minimo di conoscenza dei programmi d’impaginazione (es: Indesign - X-Press) si possono raggiungere risultati soddisfacenti in piena autonomia. 

 procediamo per gradi :
es.2
 

Per evitare di realizzare illustrazioni troppo piccole, troppo grandi o sproporzionate rispetto  all’impaginato grafico, è importante tenere a mente delle buone regole. Per  prima cosa stabilisco il  formato finale del libro e il numero di pagine. Immaginiamo di dover illustrare un testo non troppo lungo, come  “I racconti di Verde quiete”: dimensioni libro 14x20cm; 48 pagine, rilegatura  punto metallico  ( tiene bene le pagine, evitando che si stacchino),  copertina a colori  200 gr. patinata opaca, illustrazioni interne  a colori. Creiamo la nostra prima pagina con il programma Indesign:  FILE/NUOVO/DOCUMENTO e  stabiliamo le misure della nostra gabbia in cui posizioneremo testo e immagini, lasciando un margine di 1- 2 cm   su lato esterno, laterale, superiore e inferiore.  Tracciamo dei segnaposto con lo strumento “cornice rettangolare”, e poi  con lo strumento T per il testo. Salviamo la pagina, annotando le dimensioni dei segnaposto grafici. Se un’immagine avrà una dimensione finale  di 6x10 cm, posso anche realizzarla in scala più grande, e poi adattarla nella cornice immagine, tramite il menu OGGETTO/ADATTA. Sarà molto utile prendere qualche esempio da un libro della vostra libreria, osservando bene l’alternarsi di testo e immagini e lo spazio occupato nella pagina. Consiglio sempre di realizzare immagini più grandi (in scala) se  si vorranno stampare su carta, per  esporle alle mostre o per il proprio book cartaceo.Le illustrazione possono essere  smarginate e collocate in mezzo al testo (es.1 - sandwich) oppure smarginate e poste su una singola pagina (es.2)
Tenendo bene a mente le dimensioni che l’immagine avrà all’interno della nostra pagina finale, schizziamo con la matita su un foglio di carta la nostra gabbia grafica, dentro la quale andremo a fare il disegno, senza paura di scarabocchiare o cancellare (3); successivamente, acquisiamo il nostro bozzetto con uno scanner nel computer, aprendolo in Photoshop dove procederemo  con la colorazione digitale. Per alcune illustrazioni, soprattutto nei primi tre racconti,  ho utilizzato la tecnica ad acquerello tradizionale (4)  ma negli altri quattro, ho deciso di passare alla  tecnica digitale, considerando i vantaggi del caso.

 schizzo

impaginato


to be continued....


it's not allowed copy or using this article without the author's permission - all rights reserved 2017 -I racconti di Verde quiete - tra boschi e sentieri - ed . YCP- 2016-

TORTA AL CIOCCOLATO

 TORTA AL CIOCCOLATO 
   170 grammi di farina 0
  30 grammi di frumina o fecola di patate;
  95 grammi di cacao amaro;
220 grammi di zucchero di canna;
  1 bustina di lievito per dolci;
Un pizzico abbondante di sale;
  mezzo bicchiere di olio di semi di girasole,
  160 ml di latte di soia (controllate sempre che provenga da agricoltura no OGM)

procedimento

1. Versare il latte di soia in un pentolino e riscaldate senza farlo bollire.
2. Una volta caldo versate nel liquido lo zucchero di canna e fatelo sciogliere mescolando energicamente (prestate attenzione allo zucchero che può depositarsi sul fondo, altrimenti la torta vegana al cioccolato risulterà troppo amara).
3. Nel frattempo mischiate gli ingredienti secchi, farina cacao, lievito ed (se lo gradite) il caffè.
4. Ora non vi resta che unire gli ingredienti secchi con quelli liquidi, dunque aggiungere olio e a piano piano tutto il latte, potete farlo a mano o utilizzando un bel frullatore, cosi eviterete i fastidiosissimi grumi, ottenendo un impasto bello liscio e cremoso.
5. Versare il composto nella teglia foderata da carta forno
6. Adagiare la torta in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti, fate sempre la prova dello stecchino per verificare il livello di cottura, quando è asciutto la torta è pronta!
7. Lasciare intiepidire e cospargere la superficie di zucchero a velo. Buon appetito!