Tulì è partita


Sono diversi giorni che la mia amica volpe non viene più a fare scherzi e a rubare scarpe; è sparita, proprio come il piccolo Principe. Avevo  notato un suo  cambiamento nei giorni precedenti la partenza. Girava alla larga, diffidente e guardinga, come un bimbo che ha preso una sgridata.  E non c'era stato verso di blandirla, con pezzi di pane e parole amichevoli. Eppure fino al giorno prima, si avvicinava temeraria per fare scherzi e l'avevo rimproverata per avermi rubato una ciabatta. La sua partenza  l'ho presa un po' male, lo confesso, quella piccola volpe temeraria e ribelle  mi era assai simpatica, e mi stava insegnando grandi cose; soprattutto che  un animale libero e fiero non si piega a compromessi, non si fa comprare.  Chissà, forse Tulì avrebbe voluto rimanere a spassarsela, ma la vita la richiamava alla macchia. Prima di partire, si è staccata dai suoi fratelli come se avesse detto: devo fare un'ultima cosa. In verità voleva salutarmi. L'ho vista con la coda dell'occhio, era mattina, orario insolito per una cacciatrice notturna come lei; mi spiava a distanza di sicurezza, nascosta dietro l'angolo della vecchia casa; non appena si accorse di esser stata vista, scappò fulminea, girando l'angolo, sparendo per sempre verso la boscaglia. Buona fortuna Tulì, piccola volpe ribelle e fuori dagli schemi; il giardino è  vuoto e malinconico in questa notte trapunta di stelle. A volte, nelle calde sere estive, allietate dal canto dei grilli, mi sembra di udire il tramestio di un passo felpato di  piccola ladra notturna  a caccia di scarpe, ma è solo  un alito di vento che rinfresca le fronde, mentre immagino Tulì nel suo mondo incantato, nascosta chissà dove.