Tecnica Pastello en plein air

Maggio è il mese più bello,
 arriva timido e un po' avaro di sole e di caldo, 
ma poi, pian piano si schiude
 mostrando il suo splendore.
 Tutto rinasce, tutto germoglia, 
anche il ramo più secco, come d' incanto.
 E' magia che stupisce e rapisce.
La campagna odora di erba tagliata
 e i campi dorati risplendono nella luce tersa.
Le rose di velluto e le leggiadre farfalle
 riempiono gli occhi di sublime bellezza.
(DanBi)

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Tecnica Pastello:
La tecnica a pastello ha una delicatezza speciale, le matite riescono a creare un' atmosfera molto poetica, un po' rétro da illustrazioni d'epoca. Nulla a che fare con il digitale, la manualità ha un effetto unico che  nessun mezzo meccanico potrà mai dare.Certamente il pastello crea problemi per la stampa in quanto ha una definizione molto eterea e i colori tipografici non renderanno mai l'effetto materico del pastello. Per questo non viene molto usato nell'editoria e anche il monitor del digitale non gli rende giustizia. Mi è venuta in mente questa immagine mentre ero nel mio giardino intenta a cogliere le fragole, d'altra parte, l'ispirazione arriva sempre dalla natura, e la bellezza non può aspettare, deve essere immortalata. Così ho preso un foglio di carta A4 della stampante, la matita e la gomma e mi sono messa a schizzare questa figurina un po' vintage immersa in uno scenario bucolico. Dopo anni di illustrazione digitale, ho ritrovato il piacere di temperare le matite e di "sporcarmi" le mani, di cancellare con una gomma vera e di tenere in mano una matita colorata da far scivolare delicatamente sulla carta. In poche parole il contatto con gli strumenti del mestiere artigianale. Ecco qui alcuni passaggi:
 en plein air: dal giardino al foglio
Uso una gamma di pastelli professionali Karisma, Durer, Caran d'Ache, Dervent, una gomma matita per le zone piccole, necessaria per ricavare i punti luce e schiarire quando ci si accorge di aver calcato troppo, una gomma pane per sfumare e togliere eccesso di colore nelle zone più ampie.
Quando si usano i pastelli ci sono regole ben precise da rispettare: punte sempre temperate per evitare l'effetto graffiato, mano leggera, stratificazione per toni dal chiaro allo scuro, carta Fabriano liscia (purtroppo non avendola ho usato un foglio di carta da stampante con il risultato di un colore un po' troppo graffiato e impastato e il fondo carta che s'ingrigisce con la scansione). Il nero e gli scuri in genere non si usano puri, ma si ottengono stratificando esattamente così: rosso carminio come base + viola+ marrone + indaco, dosati secondo diverse pressioni della mano. Consiglio sempre di tenere i colori migliori, con cui lavoriamo meglio, a portata di mano sul tavolo da lavoro.Il resto è pratica, tecnica e studio.Sicuramente si tratta di una tecnica che si studia bene nelle scuole d'illustrazione e nelle scuole d'arte, ma non nelle scuole in generale. Ho visto bambini delle scuole primarie massacrare i loro disegni incitati dalle maestre a calcare la mano, usando i pastelli come zappe. Ma questo è il risultato del far insegnare il disegno alle maestre che non hanno fatto studi artistici, e mi spiace molto per quei bambini che avendo un naturale talento per il disegno, non potranno avere i giusti e adeguati insegnamenti per valorizzare i loro lavori.