esercitazioni digitali

Dopo aver frequentato il workshop tenuto a Padova dall'illustratore Paolo Domeniconi mi sto esercitando con la tecnica della pittura digitale. Si tratta di una tecnica molto artistica in cui i pennelli di Photoshop sono usati proprio come i pennelli tradizionali. Intanto ho provato ad  applicare questa  tecnica per ritoccare alcune tavole di "Verde quiete" là dove mi sembravano poco definite e un po' sbiadite.
 


Comunque, vorrei sfatare un diffuso preconcetto sull'illustrazione digitale: non è vero che è una tecnica più veloce e comoda, direi tutt'altro, almeno per me. Tenere in mano una penna grafica che scivola e pattina su una superficie liscia non è così facile, almeno per chi è abituato a disegnare a matita. Le ore passate a lavorare sono le stesse che s'impiegano con le tecniche artigianali con  tutti i malanni fisici annessi e connessi. Inoltre non sai mai se quello che vedi sul monitor sarà fedele alla stampa su carta ed avere un monitor ad alta definzione e di qualità aiuta molto.


Ho comprato questo monitor 21 pollici della Philips con un ottimo rapporto qualità prezzo e finalmente posso lavorare senza dover scorrere in su e in giù l'immagine per ingrandirla e vederla meglio.
Mi sto esercitando su schizzi e illustrazioni che pensavo di realizzare ad acquerello per il progetto di "Verde quiete", ma dopo il corso in pittura digitale, è d'obbligo sperimentare e mettere a frutto gli insegnamenti . D'altra parte il lavoro dell'illustratore è sempre in evoluzione e alla ricerca di nuovi percorsi creativi.
Credo che dovrò familiarizzare con il digitale anche se non intendo rinunciare al vecchio tubetto di colori e al tocco di un pennello, al grembiule sporco di colori acrilici e ai bicchieri colmi d'acqua da svuotare. La manualità è una parte fondamentale della realizzazione di un prodotto creativo, il gesto, il tocco che non viene mediato da uno strumento freddo e asettico come un computer è liberatorio, istintivo e diretto. Mi viene in mente il disco di vinile e il cd-rom, il Kobo e il libro di carta, il tablet e il vecchio book con i fogli plasticati, insomma tutto ciò che è materia fatta a mano e tecnologia.Se è vero che il mercato ci costringe a fare uso della tecnologia, per contro ci viene sottratto qualcosa di naturale ed essenziale che è il rapporto con le cose semplici che non abbiano pixel, schermi e tasti magici.