"La zia Armida e il medico del paese" raccolta di poesie di Agata Faleschini - illustrazioni di Daniela Ballestra


LA SIGNORA DEI BISCOTTI

La signora è nata dal chicco di grano,
cresciuta mangiando farina mescolata a lievito
 e crepitio di un forno.

Il forno del paese.

Tra sacchi colmi di polvere bianca si addormenta e gioca
 a nascondino.

Forme di pane,
sempre la stessa
e quando ne comperi per il pranzo,
bambino e con il sacchetto mezzo vuoto
ripercorri a perdifiato
il profumo e la strada fino a casa.

Quella crosta del pane
del piccolo paesello è ancora lì negli occhi
tra le mani per un morso,
tra le gambe di quella corsa a casa.

La bambina dei biscotti nata
e cresciuta così, è diventata la Signora della fabbrica dei biscotti.
Ora in tutte le pasticcerie con un serio nome,
ora persino infiocchettati navigano per le vie dell'America.

Le paste di meliga hanno un marchio di fabbrica,
in un piccolo e laborioso pastificio,
sì proprioin quel piccolo paesello dove aspettavi
ore ed ore a riempirti di pane e lavorio attorno alla
bocca di fuoco dei vecchi genitori.
La storia della Signora dei biscotti nata in mezzo a sacchi di farina
come nuvole bianche attorno al castello
quello in cima al punto più alto della collina. 




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"Ortensia e lavanda"

La  Signora delle ortensie

vive di pane secco

di segale e farro,

vende ortensie,

 rami secchi che sorreggono

 grandi gomitoli violacei,

bianchi,

ma anche

 rosa antico variegato di verde muschio.

La Signora vende rami d’ortensia,

essiccati per il Natale, sembrano

ricordare ancora l’estate,

o un autunno papale.

Seduta sul muretto più passeggiato della via,

ad ogni viandante porge un fiore ed un sorriso,

ad ogni ortensia venduta

un sorriso e un dolce inchino.